#Adrenalingua #07 | CIAO, 2020! Полная версия
«Quel pazzo scatenato di Ivan Urgant, talentuosissimo personaggio della tv ex-sovietica, figlio del protagonista di quel capolavoro che fu "Insalata russa", si fa beffa non tanto dell’Italia ma della folle insensata passione che i suoi connazionali hanno da sempre per la parte più trash del Belpaese. Il contributo dei Little Big e una squadra di autori, coreografi e costumisti con le contropalle ha dato vita a questo gioiello...».
https://m.youtube.com/watch?v=lYgu75EwuPo
«Quello che è fantastico è che ogni singolo attimo è realizzato con rigore e disciplina, talento e ironia... brani noti del peggiore pop russo riscritti in salsa trash italica e cantati da personaggi incredibili. (…) Persino i movimenti di macchina richiamano prima "Popcorn" e poi "Disco Ring", transitando per "Drive In" e "Non è la Rai": i ragazzi hanno studiato».
(Da un post su Facebook di Massimiliano Cividati)
Oltre alla tv italiana i ragazzi hanno studiato anche la nostra lingua, e messo in scena una singolare operazione linguistica (probabilmente senza esserne così consapevoli), perfetta per iniziare con leggerezza il nuovo anno.
Canzoni e gag sono piene di frasi nonsense — “Piango al tecno”, per esempio, oppure “Chiesi io al frassino” — o uscite grottesche in un italiano elementare: “Non mi sono divertito così tanto da quando ho perso l’innocenza a Sanremo l’anno scorso”.
La pronuncia e la distanza che separa italiano e russo fanno il resto. Il risultato merita secondo me la visione e una riflessione, fatta sempre con leggerezza, su quanto la lingua sia espressione di chi la parla.